
11 Dic Quell’imprevedibile inaspettato momento
“ Un silenzio pacato e composto, scende sul buio, al calar della sera. Oltre il vetro della finestra è il mio sguardo. Un impulso interiore, come un richiamo, mi porta a scrivere. Tento di tradurre, prima del loro dissolversi, sensazioni e considerazioni che ho sentito emergere dopo l’incontro pubblico di medianità moderna, tenuto da te e da Andrea…
La memoria del suo nome si è dissolta, nel momento in cui LUI, ha fatto uscire la sua voce dicendo:”C’è uno zio…” Comincio da qui. Proprio da qui. Da quell’imprevedibile, inaspettato momento in cui, ho incontrato uno sguardo nella direzione del mio sguardo e…ho iniziato a udire…le parole che quella voce, mi stava portando. In quel momento e da quel momento è accaduto qualcosa che …mi ha letteralmente stupita e sorpresa. O meglio…che ha letteralmente frantumato le “credenze” che la mia mente portava nascoste in sé fino a quel momento. Sì, proprio così. Perché quando ho udito: “ C’è uno zio…” immediatamente, una parte di me si è detta: “Che ci fai tu qua? Dovevano esserci i suoi tre figli…”e, per alcuni secondi, ha continuato a “borbottare” questa frase. Richiedeva una grande concentrazione ascoltare “Il Medium” e sentire anche la vocina della mente che borbottava le cose a cui voleva aderire !!! Così, una volta ascoltata la vocina e registrato il suo “commento”, l’ho “mollata” perché volevo prestare la mia totale attenzione a quello che non sapevo sarebbe accaduto di lì a poco.
Oggi, lo ricordo, come un momento bellissimo. Di una delicatezza e di una bellezza impalpabile e nello stesso tempo intenso. Quello che scrivo, potrebbe apparire contradditorio (mi riferisco a “impalpabile” e “intenso”), ma è contradditorio qualcosa, perché ne si sono definiti i limiti, all’interno di strutture. Se smantelliamo le strutture e quindi togliamo anche i limiti, ogni cosa diventa possibile. Ed è proprio quello che è accaduto ieri. Sai Emanuela, vorrei Tu ringraziassi “Il Medium” per il suo garbo, la sua attenzione e la cura con cui ha riportato i dettagli ed il contenuto della comunicazione (il messaggio dello zio per me). Un pomeriggio indimenticabile. Bellissimo. Che sorpresa, all’inizio, vedere che eravate non UNA MEDIUM, ma…DUE !!! Bellissimo è stato ascoltarvi, osservarvi, seguirvi nel “filo” delle trame imbastite al sopraggiunger dei cari… dei trapassati. Nel fluido scorrere del tempo, iniziavo a cogliere, grazie e attraverso la presenza dei trapassati che erano in relazione con le persone, che mi era dato imparare.
Ascoltare insegnamenti profondi. Imparare a ricevere i modi in cui la Vita, nelle sue manifestazioni più varie, illustra, mostra, impartisce “lezioni”, perle di Saggezza. Il pomeriggio scivolava nel senza-tempo dell’istante presente ed io percepivo quanto potesse essere bello e arricchente poter essere di fronte a DUE MEDIUM, ognuno con le sue proprie sfumature vibratorie. Sentivo il profondo rispetto e la cura con cui portavano le “informazioni”, le “evidenze” ai presenti, e tra me e me dicevo che un pomeriggio così, mai lo avrei potuto immaginare, per quanto fosse “ vivo e vibrante”, come un “lievito”, che fermenta!!! Un pomeriggio autentico, con istanti di sospensione, di commozione, di imbarazzo, di drammaticità… ma anche istanti di “comunione silenziosa”, di ironia, di gioia, di bellezza.“
[Sabina P.]