Contatto medianico – testimonianza seduta individuale

Contatto medianico – testimonianza seduta individuale

” Da tre anni a questa parte ho perso, a distanza ravvicinata, tre delle persone che amo di più. Da quel giorno di 3 anni fa, in cui ho saputo che il ragazzo, il giovane uomo che amavo, che poche ore prima rideva con me al telefono, era morto in un incidente stradale, per me è cambiato tutto. Da quel momento, anche se non fisicamente, sono morta anch’io. L’anno successivo, mia mamma si è ammalata ed è volata via senza possibilità di combattere…Qualche giorno dopo, la sua mamma, la mia adorata nonnina, l’ha raggiunta. Ho pensato seriamente che non sarei sopravvissuta a troppo, troppo dolore, non riuscivo a concepirlo, né a immaginare di poterci convivere. Lui è stato il mio primo amore e il mio grande amore: sin da adolescenti, era sempre stato lui, in un modo che non so neanche spiegare. La mia vita quotidiana era diventata un calvario, un vuoto, tutto stava andando a rotoli, il lavoro, gli affetti, la salute, la voglia di vivere. Ho iniziato un percorso da una terapeuta con cui tutt’ora, con tanta fatica, lavoriamo per affrontare, tornare ad affrontare e ricostruire una realtà degna di essere vissuta.
In parallelo, ho trovato il sito di Emanuela per caso, cercando informazioni su internet. Non so perché ne abbia sentito il bisogno proprio in quel momento ma, quando l’ho vista, ho capito che era lei “quella giusta”. La prima seduta è stata individuale e l’avevo anche rimandata, perché si erano accesi in me mille dubbi, paure e, soprattutto, avevo riflettuto su quali fossero le aspettative e i bisogni di una persona razionale e non-credente come me. Poi mi sono buttata, ho “mollato la presa” ed è stato sconvolgente. Io ho dato dei significati terreni a ciò che arrivato…Ma ciò che è arrivato, tramite Emanuela, era altrettanto reale e tangibile. Mi sono dovuta “arrendere”, ed è stata la resa più bella della mia vita. Lui era lì,  nella sua fisicità, nei dettagli (come foto, luoghi e vestiti) che mi hanno lasciata a bocca aperta, ma soprattutto nella sua essenza. Non c’erano dubbi, era lui, e finalmente ci siamo potuti dire ciò che la fatalità, ma anche le debolezze e l’orgoglio terreno non ci hanno permesso di dirci di persona, cioè “Ti amo”. In un secondo momento, è arrivata anche la mia mamma, anche lei nella sua essenza e nella sua fragilità e, nonostante tutto, mi ha trasmesso il suo abbraccio…perché manca, eccome se manca l’abbraccio della mamma nei momenti di difficoltà.

Qualche mese dopo, ho assistito a una dimostrazione pubblica, questa volta con la curiosità di vivere un’emozione di gruppo più che con l’aspettativa di un contatto per me. Ma lui era di nuovo lì. Ricordo la frase “Non so chi di noi tre sia più emozionato”…Io emozionata lo ero di sicuro…E’ stata una sensazione così bella, liberatoria, in una parola, è stato amore. Quando questa consapevolezza si è aperta in me, mi si è aperto il cuore, l’anima, la pancia, lo spirito. Non credo si possa tornare indietro, ma soprattutto, perché farlo? Ho provato a dare un senso razionale, una logica, a scervellarmi…per poi capire che non aveva alcun senso farlo…Non ci sono parole o ragionamenti per descrivere quest’esperienza e questa dimensione…Nonostante sia reale come le lettere che vedo ora che sto scrivendo. Io ho avuto tanta paura di confrontarmici, di concedermi anche solo il beneficio del dubbio che potesse esistere. Spero che questa mia testimonianza possa aiutare a far comprendere che non c’è nulla di cui avere paura, anzi.

Ringrazio di cuore Emanuela che, attraverso il suo dono e il suo modo rassicurante, sereno e positivo nel gestirlo, mi ha aiutata ad accettarla. Sono grata anche ai miei amori non più terreni per aver “fatto irruzione” e avermi fatto capire che ci sono ancora per me, dal loro lato, così come io, qui dalla mia parte di mondo, li amo ancora immensamente. “



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